L'arte dell'allevamento delle api, dai secoli scorsi ad oggi. Una disciplina tramandata di generazione in generazione che rappresenta una vera e propria eccellenza italiana

L'apicoltura è l'arte di allevare le api con l'obiettivo di raccogliere miele e cera.

A metà del secolo XIX nella gran parte dei paesi europei, l'apicoltura era ancora un'attività decisamente caratterizzata dall'empirismo e basata quasi esclusivamente sulla trasmissione di tradizioni e tecniche locali.

Il termine stesso "apicoltura" è assai recente e prima della sua diffusione si parlava di "governo", "educazione" o "coltura" delle api.

Per molti anni i proprietari delle arnie si sono limitati a proteggerle dalle intemperie e a raccogliere il miele; la recente scienza apicola invece ha soppiantato l'apicoltura primitiva che consisteva nel raccogliere uno sciame naturale e fornirgli un alloggio, l'arnia.

Le innovazioni tecniche hanno reso inutile il sacrificio dello sciame al momento della raccolta e permettono di produrre mieli di migliore qualità in quantità maggiore: arnie a telaini mobili, smelatori, leva staccafavi, nutritori, griglia per la regina.

Lo sviluppo di mezzi sanitari efficaci nella lotta contro malattie e parassiti che minacciano le arnie hanno iniziato a diffondersi nelle campagne solo nella seconda metà del secolo XIX.

Il passaggio da passatempo a mestiere è invece avvenuto ufficialmente in modo molto lento: oggi l'apicoltura, quella l'estensiva (con la transumanza) e quella intensiva (selezione genetica delle regine, inseminazione artificiale), è una branca dell'agricoltura debitamente registrata dalle istanze della Unione Europea.